giovedì 18 ottobre 2012

Herman Melville: Moby Dick








Lo "scarabocchio" di oggi, 18 ottobre 2012 è dedicato al romanzo considerato uno dei capolavori della letteratura americana, tradotto in italiano da Cesare Pavese, " Moby Dick", di Herman Melville. Il romanzo è conosciuto anche come "La balena", pubblicato proprio il 18 ottobre di 161 anni fa. E così il logo, che lascia i suoi colori tradizionali per assumere quelli marini, si trasforma  nella rielaborazione del Pequod, con a bordo il capitano Achab e la sua ciurma inseguiti dalla bale Moby Dick di cui si intravede solo la coda. La colorazione celeste mare del logo, come anche la grafica è bellissima . . . vi è l'equipaggio a bordo della baleniera e la "L" di Google si trasforma nello sbuffo della balena.





martedì 16 ottobre 2012

La vendetta del Pulcino Pio




Ah ah ah molto simpatica la canzonina "tormentone" del Pulcino Pio . . . questa è la nuova versione è anche molto divertente non trovate?  

Se fate bene attenzione al video, vedrete che, per tutta la durata della canzoncina, il mitico pulcino con tanto di cuffie alle orecchie, si allena prima al tappeto, dopo alla corda, poi ai pesi, in fine alla box, alle arti marziali, fa pure lo step, la ciclette e altro ancora, ma alla fine chi arriva in radio? Il fantomatico trattore! Il Pulcino Pio, ormai allenato, è già pronto per abbatterlo e, alla fine lo stende sferrandogli un pugno con il guantone da box. E così la vendetta del forzuto Pulcino Pio è compiuta!

Ma se la mia gatta Perla vedesse il Pilcino Pio, lo stenderebbe lei con una zampata ah ah ah !

lunedì 15 ottobre 2012

Winsor McCay: Little Nemo in Googleland








Oggi 15 ottobre 2012 il noto motore di ricerca Google celebra, non la nascita di un personaggio, ma l'anniversario di nascita di un personaggio che fa parte dei fumetti. Infatti oggi è il 107° anniversario della nascita di "Little Nemo in Slumberland" di Winsor MacCay, autore di fumetti e regista dei primi film di animazione. Il Doodle di oggi si presenta piuttosto interessante e molto coinvolgente, perchè rappresenta la storia di Little Nemo che, invece di essere nel mondo dei sogni (Slumberland), si trova nella terra di Google assistito dall'utente. Questo sarebbe il primo "scarabocchio" di Google, nel suo genere, basato su un fumetto interattivo e cinematografico. Il logo è molto più di una semplice immagine perché si tratta di un vero e proprio fumetto interattivo ed animato che riunisce i personaggi più importanti disegnati da Winsor McCay. 


 Il protagonista della storia è appunto, Little Nemo che si addormenta e viene catapultato in Googleland attraverso una botola nel pavimento. La principessa Camille lo salverà e dopo una serie di piccole avventure in Googleland (lo stesso fumetto è intitolato Little Nemo in Googleland), si sveglia e cade dal letto. Ogni sequenza corrisponde ad un ambiente diverso nella Terra di Google, ciascuno caratterizzato da una lettera del nome Google.


Little Nemo è la striscia a fumetti piu' famosa di McCay, che fu pubblicata per la prima volta il 15 ottobre di 107 anni fa sul giornale New York Herald. La striscia oggi celebrata da Google e' stata pubblicata anche in Italia per la prima sul Corriere dei Piccoli col nome ''Bubi'', nel 1910. Poi, nel 1935, su Topolino, e recentemente sulla rivista Linus della Garzanti.



Ma chi era Winsor MacCay? 

Nato il 26 settembre 1869, Winsor McCay era un disegnatore, fumettista ed illustratore di origine americana. E' uno dei padri dell'animazione, come testimonia il suo primo film (1914) con un personaggio animato, Gertie il dinosauro, che ha poi influenzato grandi maetri come Walt Disney, Max Fleischer o Osamu Tezuka. Winsor McCay morì il 26 luglio 1934.


domenica 7 ottobre 2012

Niels Bohr: atomi ed elettroni nel doodle







Oggi 7 ottobre 2012 Google omaggia il 127° anniversario della nascita di Niels Henrik David Bohr, un fisico, matematico, filosofo della scienza, teorico della fisica e accademico danese. Niels Bohr Diede contributi essenziali nella comprensione della struttura atomica e nella meccanica quantistica.

In base alle teorie di Rutherford, il quale propose un modello di atomo in cui quasi tutta la massa dell'atomo è concentrata in una porz
ione molto piccola, il cosiddetto nucleo (caricato positivamente) mentre gli elettroni ruotano attorno ad esso. Bohr pubblicò il suo modello della struttura atomica, introducendo la teoria degli elettroni che viaggiano in orbite ben definite, che corrispondono ai diversi stadi di energia intorno al nucleo dell'atomo. Bohr, inoltre, introdusse l'idea che un elettrone possa cadere da un'orbita di alta energia a una con energia più bassa, emettendo un fotone di energia definita. Questa teoria fu la base della “teoria dei quanti”.

venerdì 14 settembre 2012

Sposato o single leggi questo!


Mentre mia moglie mi serviva la cena, le presi la mano e le dissi:'' Devo parlarti''. Lei annui e mangiò con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi....quel dolore che all'improvviso mi bloccava la bocca ... mi feci coraggio e le dissi: '' Voglio il divorzio. Lei non sembrò disgustata dalla mia domanda e mi chiese soavemente: ''Perché?''. Quella sera non parlammo più e lei pianse tutta la notte. Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma io non potevo risponderle ... aveva perso il mio cuore a causa di un'altra donna ...Giovanna! Io ormai non amavo più mia moglie, mi faceva solo tanta pena ...mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell'atto di separazione che a lei restasse la casa, l'auto e il 30% del nostro negozio. Lei quando vide l'atto lo strappo a mille pezzi ! ''Come ?! Avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a due perfetti estranei?!''. A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me per tutte le sue energie, però non potevo farci nulla ... io amavo Giovanna! All'improvviso mia moglie cominciò a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione ... l'idea del divorzio cominciava ad essere realtà. Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva ... non cenai e mi misi a letto...ero molto stanco dopo una giornata passata con Giovanna. Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre lì seduta a scrivere ... mi girai e continuai a dormire. La mattina dopo mia moglie mi presentò le condizioni affinché accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l'auto, tantomeno il negozio...soltanto un mese di preavviso… quel mese che stava per cominciare l'indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto! Il suo ragionamento era semplice: ''Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non è giusto distrarlo con i nostri problemi Io fui d'accordo però lei mi fece un ulteriore richiesta.'' Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta...in questo mese però ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa ''. Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio per superare il momento in pace. Raccontai la cosa a Giovanna che scoppiò in una fragorosa risata dicendo: ''Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie...dille che oramai tu sei mio...se ne faccia una ragione!''. Io e mia moglie era da tanto che non avevamo più intimità, così quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati .... nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:'' Grande papà, hai preso la mamma in braccio!''. Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore....camminai dieci metri con mia moglie in braccio ....lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce: ''Non dirgli nulla del divorzio ..per favore...Acconsentii con un cenno, un po’ irritato, e la lasciai sull'uscio. Lei uscì e andò a prendere il bus per andare al lavoro. Il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati ...lei si appoggiò al mio petto e potetti sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo ....Mi resi conto che non era più così giovane...qualche ruga ..qualche capello bianco....! Si notava il danno che le avevo fatto! Ma cosa avevo potuto fare da ridurla così? Il quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l'intimità stava ritornando tra noi ... questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio ... e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più . Non dissi nulla a Giovanna per rispetto!. Ogni giorno era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente. Pensai che mi stavo abituando ad alzarla , e per questo ogni giorno che passava la sentivo più leggera. Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi...si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse:''I miei vestiti mi vanno grandi, ''. Lì mi resi conto che era dimagrita tanto ...ecco perché mi sembrava così leggera! Di colpo mi resi conto che era entrata in depressione...troppo dolore e troppa sofferenza pensai. Senza accorgermene le toccai i capelli ... nostro figlio entrò all'improvviso nella nostra stanza e disse :'' Papà è arrivato il momento di portare la mamma in braccio ( per lui era diventato un momento basilare della sua vita). Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa ... ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio. Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo ... la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata ...mi venne da piangere! L'ultimo giorno feci la stessa cosa e le dissi:'' Non mi ero reso conto di aver perduto l'intimità con te. Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con la macchina ... mia moglie restò a casa. Mi diressi verso il posto di lavoro ..ma a un certo punto passando davanti casa di Giovanna mi fermai, scesi e corsi sulle scale ... lei mi aprì la porta e io le dissi: ''Perdonami, ma non voglio più divorziare da mia moglie ... lei mi guardò e disse: Ma sei impazzito? Io le risposi : ''No...è solo che amo mia moglie ...era stato un momento di noia e di routine che ci aveva allontanato, ma ora ho capito i veri valori della vita , dal giorno in cui l'ho portata in braccio mi sono reso conto osservandola e guardandola che dovevo farlo per il resto della mia vita! Giovanna pianse mi tirò uno schiaffo e entrò in casa sbattendomi in faccia la porta. Io scesi le scale velocemente, andai in macchina e mi fermai in un negozio di fiori. Le comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse: “Cosa scriviamo sul biglietto? Le dissi: ''Ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi''. Arrivai di corsa a casa...feci le scale entrai e di corsa mi precipitai in camera felicissimo e col sorriso sulla bocca......ma mia moglie era a terra ...morta!. Stava lottando contro il cancro ... ed io che invece ero occupato a passare il tempo con Giovanna senza nemmeno accorgermene. Lei per non farmi pena non me lo aveva detto, sapeva che stava per morire e per questo mi chiese un mese di tempo...sì un mese, affinché a nostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostro matrimonio ... affinché nostro figlio non subisse traumi.....affinché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre. Questi sono i dettagli che contano in una relazione, non la casa, non la macchina, non i soldi … queste sono cose effimere che sembrano creare unione e invece dividono. Cerchiamo sempre di mantenere il matrimonio felice ... ricordando sempre il primo giorno di questa bella storia d'amore. A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo.

giovedì 13 settembre 2012

Clara Schumann: la "donna coraggio"



Oggi 13 settembre 2012 è apparso un nuovo scarabocchio, dedicato al 193° anniversario di Clara Schumann, la prima concertista europea.

Il Doodle di oggi, dalla grafica bellissima e tenera, la ritrae davanti a un pianoforte, insieme agli otto figli, avuti dal marito, pianista e compositore, Robert Schumann. Un accostamento che rappresenta molto bene la sua vita, sempre condivisa tra la musica e i doveri coniugali e materni. La Schumann, nata il 13 settembre 1819 a Lipsia, è la figura chiave del Romanticismo tedesco, ma prima ancora una gran donna che, forse con un'espressione molto abusata, oggi sarebbe stata definita una "donna coraggio", perché non ha avuto una vita particolarmente semplice, sempre a metà tra il dare seguito a passione e doti di pianista e le difficoltà cui la vita la costringeva a misurarsi.
Moglie del compositore Robert Schumann e figlia d'arte, il padre, Friedrich Wieck, decise di sottrarla già dai primi anni alle distrazioni della scuola e di farne una virtuosa del pianoforte. I corsi intensivi cominciarono all'eta' di cinque anni. Il suo primo concerto lo tenne il 20 ottobre del 1829 e poco più tardi iniziò la sua carriera di compositrice. Le sue "Quatre Polonaises op. 1" furono pubblicate quando aveva solo dieci o undici anni. Seguirono "Caprices en forme de Valse", "Valses romantiques", "Quatre pieces caracte'ristiques" e "Soirees musicales".

Clara seguì il marito in tutti i suoi spostamenti che la professione gli imponeva dedicandosi alla sua assistenza, anche quando il compositore iniziò a manifestare i primi sintomi d'instanbilità mentale. Robert iniziò a soffrire di amnesie fino a quando dovette essere internato nel manicomio di Endenich, presso Bonn. La Schumann morì a Francoforte, il 20 maggio 1896.
 


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