venerdì 18 novembre 2011

Louis Daguerre: il papà del "Dagherrotipo"



Google oggi, 18 novembre 2011, fa il bis con un altro Doodles, ma questa volta dopo Giò Pomodoro, celebra il 224° anniversario della nascita di Louis Daguerre, il papà del "Dagherrotipo", personaggio altrettanto impotante della nostra storia.

Louis-Jacques- Mandè Daguerre, nato a Corneilles-en- Prisis il 18 novembre 1787 e morto a Bry-sur-Marne, il 10 Luglio 1851, fu un'artista e chimico francese, ma è passato alla storia per aver inventato e probabilmente cambiato per sempre la storia della fotografia.  Louis Daguerre, che ha infatti inventato il processo fotografico chiamato "dagherrotipo", trascorse i primi anni della sua vita a Orléans.
 Figlio di genitori lavoratori, suo padre era impiegato nella tenuta reale, muove i suoi primi passi facendosi assumere per gli allestimenti dell’Opéra de Paris. Per Louis sono anni ed esperienze importanti, perchè è qui che capisce molti trucchi nell’ambito del disegno e della scenografia.
Importante anche la sua esperienza negli anni in cui diventa allievo di Pierre Prévost, il  primo pittore francese che si è avventurato nel complicato campo dei panorami.
Con il trascorrere degli anni affina la sua arte e diventa un pittore e uno scenografo teatrale. Ma inizia a diventare davvero celebre quando inventa l'impiego a teatro del "diorama", una specie di fondale dipinto con l'aiuto della camera oscura. su questo sfondo prova a proiettare luci e colori di intensità diversa. E' un vero successo, perché il risultato è molto suggestivo, e questo gli procura molta fama nell'ambiente, dal momento che il suo modo di lavorare lo rende unico nel panorama teatrale.

 E' solo a partire dal 1824 che Louis inizia a sperimentare nuove tecniche in modo da riuscire a fissare l’immagine ottenuta attraverso la camera oscura. In questa attività diventa fondamentale per lui, il rapporto con Joseph Niépce, con cui si scambia risultati, pareri e opinioni importante. Purtroppo, non riuscirà subito con il suo collega a raggiungere risultati significativi, ma solo sei anni dopo la morte di Niepce riuscirà a mettere a punto la tecnica che poi verrà ricordata con il suo nome: la dagherrotipia.
La tecnica verrà poi presentata al grande pubblico solo nel 1839: sarà merito dello scienziato François Arago che la presenterà in due diverse sedute pubbliche all’Académie des Sciences e dell’Académie des Beaux Arts.
Louis riuscirà in vita a godere della sua invenzione e del successo giustamente tributatogli. Questo grazie al fatto anche la sua invenzione, una volta comunicata a tutti, gli varrà una pensione vitalizia. Certo un riconoscimento minimo rispetto all’importanza di ciò che aveva fatto. Louis Daguerre è stato un pioniere la cui invenzione ha poi costituito la base dello sviluppo della fotografia futura, e per questo oggi Google gli dedica il suo Doodle.

Chissà se domani Google ci regala un terzo Doodle ?!?
Non c'è due senza tre e . . . 
  




Giò Pomodoro



Giò Pomodoro, famoso scultore italiano, avrebbe compito 81 anni,  ricordato ieri -17 novembre- da Google con un Doodle "scarabocchio".

Devo dire che non è proprio carino eh . . . Giò Pomodoro, nato nel 1930 a Orciano di Pesaro, è uno dei più grandi scultori astratti a livello mondiale. 
Il Doodle di oggi vuole proprio ricordare Giò Pomodoro e le sue opere. L'artista scompare a Milano, nel suo studio, il 21 dicembre del 2002.
Giò Pomodoro (1930-2002)
Già a partire dal 1955, collaborando anche con il fratello maggiore Arnaldo e con artisti del calibro di Piero Dorazio, Gastone Novelli, Giulio Turcato, Tancredi Parmeggiani, Achille Perilli e Lucio Fontana, presentò delle opere al Gruppo Continuità, che vedeva la partecipazione di critici come Guido Ballo, Giulio Carlo Argan, e Franco Russoli.. Più tardi però si staccò da questi artisti e si diresse incontro a un pensiero di "rappresentazione razionale dei segni". Egli si dedicò attivamente alla ricerca scultorea, partendo giovanissimo con le prime esperienze informali sul segno, per approdare ai grandi cicli sulla materia e il vuoto - Superfici in tensione e Folle - e sulla geometria - Soli, Archi e Spirali.
Giò Pomodoro - Terra sole bronzo (1957)
Giò Pomodoro iniziò ad esporre dagli anni 50′ aderendo al modello dell’arte “informale”, distinguendosi per il rivoluzionario utilizzo di materiali come la stoffa o la gomma. A quel tempo abbasstanza sconosciuti.

Opere più famose: la Bandiera per Vladimiro riferita al poeta Majakovskij; lavori ispirati al governo di Salvador Allende; l’omaggio ad Antonio Gramsci. E come spiega wikipedia: " Predilesse ampie aree fluttuanti in bronzo e grandi blocci scolpiti nel marmo o squadrati con rigidezza nella pietra. In queste opere solitamente si aprono degli spazi vuoti che lasciano irrompere la luce del sole. Il sole, infatti, è spesso il soggetto delle sue opere (anche se non viene rappresentato esplicitamente) a cui sono legati dei precisi significati ideologici dell'autore".
Sembra infatti che la scritta Google venga attraversata dalla luce del sole, come in una delle sculture di Giò Pomodoro.





giovedì 17 novembre 2011

Lezione di Patty: Il punto nodini

Tutta questa lezione dedicata al "punto nodini". Forse qualcuna di voi non lo conosce, ma con questa lezione potete realizzare un lavoro al punto nodini partcolare.

Come si usa il punto nodini.
Si usa per ricamare un piccolo particolare del disegno, come un occhio, o il bottone di un fiore.

(Fig. 1)
Si inizia uscendo con l'ago sul diritto del lavoro. Tenete il filo sulla sinistra, (vedi fig. 1) avvolgetelo intorno all'ago tre o quattro volte. Puntate l'ago nelo stesso foro di uscita.
tenete fermi con l'unghia del pollice sinistro i fili avvolti, uscite con l'ago sul rovescio.


(fig. 2)

Fate scorrere il filo fino a quando sul diritto rimane soltanto il nodino, ma non tirate oltre per non farlo scomparire sul rovescio (vedi fig. 2).

Poi dove applicarlo sta alla vostra fantasia e creatività . . . 

Ecco, finito! C'è più voluto a spiegarlo che a farlo!

Lezione di Patty: Il punto croce a tre quarti.

In questa lezione si parla di "punto croce a tre quarti". Quando trovate sulo schema un simbolo o un colore che prende solo la metà di un quadretto tagliato in diagonale, il punto che dovete ricamare è un punto croce a tre quarti.
E' un punto parziale che viene usato ai margini del disegno o di un particolare interno, in modo da farvi ottenere un contorno lineare più elegante e preciso della tradizionale scaletta.

Come si lavora a punto croce a tre quarti.
Il punto croce a tre quarti chiude una fila di punti croce dello stesso colore, quasi sempre.
Quando le file sono più di una, ricamate prima tutti i punti croce intere delle varie file e solo dopo, uno a uno, i punti croce a tre quarti. Secondo la direzione del quarto punto, il punto croce a tre quarti si lavora in maniera diversa.




A) Se dovete eseguire il punto croce a tre quarti verso il basso a destra, ricamate l'andate del punto croce (uscite da 1 - entrate in 2), uscite da 3 e rientrate con l'ago nel centro del punto precedente dopo aver sovrapposto il filo. 





B) Se dovete eseguirlo verso l'alto a sinistra, uscite da 1, entrate in 2, uscite dal centro del punto precedente, sovrapponete il filo e rientrate in 4.







 
 C) Se dovete eseguire il punto croce a tre quarti verso l'alto da destra, uscite dal centro, entrate in 2, uscite da 3 e rientrate in 4.    











D) Se dovete eseguirlo verso il basso a sinistra, uscite da 1, entrate nel centro, uscite da 3 e rientrate in 4. Quando sullo schema vedete all'interno del disegno dello schema un quadretto diviso in diagonale con due simboli o colori diversi, vuol dire che dovete lavorare due punti a croce a tre quarti avvicinati, in due colori diversi.









E) Lavorate i due punti nella direzione necessaria, uscendo e rientrando per entrambi negli stessi fori della sequenza 1-2, oppure 3-4. Al centro, non entrate mai con l'ago tra i fili di un punto già lavorato, ma passatevi sopra tanto in entrata quanto in uscita.  





Ecco questa lezione è finita, alla prossima!

martedì 15 novembre 2011

Nozioni generali sul Punto Croce

I° LEZIONE

Prima di tutto, qualche nozione generale su il punto croce è doverosa!
Devi sapere che, dovrai ricamare a punto croce su  una tela a trama regolare e larga. 
Se decidi di usare una tela di lino, oppure di cotone o di altro filato, i fili devono essere contati e perciò ben visibili in modo da poter individuare piccole zone quadrate (ad esempio 4x4 fili di trama e ordito) su cui stendere il ricamo che delinea le diagonali di quei piccoli riquadri. 
Se invece usi la “Tela Aida”, stoffa apposita per il punto croce, dovrai far passare nei fori formati dalla trama del tessuto, l’ago per formare il punto croce e il tuo lavoro scorrerà più facilmente e il risultato sarà perfetto.

domenica 13 novembre 2011

Portaprofumo in vetro

Oggi, invece vi voglio presentare una mia creazione, ma questa volta in vetro.


profumo a "fiore"

Avevo bisogno di un contenitore per metterci un profumo, che mi è stato regalato, dal design particolare, perchè ha una forma a "fiore" (di Pupa), colore verdeacqua, molto bello direi.
Non avevo una minima idea di dove poterlo mettere, ma pensando e ripensando, con un pò di creatività, ho preso una bottiglietta del succo di frutto, vuota, sempre dalla forma particolare e, mi è passata dalla mente l'ispirazione di colorarla con i colori per vetro. Che genio!


Vi ho dipinto tre belle foglie, naturalmente verdi.





Ecco, in questa foto potete vedere meglio la forma della bottiglietta.




Ho comprato delle pietre in vetro colorate, verde e bianco sfumate, dello stesso colore, eh sì, perché a me piace abbinare i colori, e le ho messe dentro per appesantire la bottiglia. Infine, un bel nastro di raso, che avevo, messo intorno al collo della bottiglia, legato con un fiocco e . . . . . .







 . . . . vholà! Ecco, il risultato!
Un bellissimo portaprofumo da tenero su una mensola o in una scaffalatura in camera, e sempre a portata di mano.



E con questa creazione, è nata anche la mia passione della pittura su vetro.

Quante cose si riesce a fare con un pò di creatività !!! 
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