sabato 14 aprile 2012

Robert Doisneau: 4 scatti fotografici in un Doodle







Oggi 14 aprile 2012, Google fsteggia il 100° anniversario della nascita di Robert Doisneau, celebre fotografo francese, con il primo logo personalizzato statico proposto in due versioni differenti: una visualizzata in homepage  (quello che vedete sopra) e un'altra che compare nella parte superiore sinistra nelle pagine dei risultati. Il bellissimo Doodle, in bianco e nero, è composto da 4 rielaborazioni di alcune delle sue opere più famose: la più famosa è probabilmente quella intitolata “Bacio davanti all’Hotel de Ville”,scattata nel 1950 e che ritrae due giovani che si baciano per la strada, fra la folla, accanto ai tavolini di un bistrò (Vedi Fotto sotto); la prima a sinistra è quella intitolata "Le remorqueur du Champ de Mars,Paris” raffigura due bambini ai piedi della Tour Eiffel. I bambini sono i suoi soggetti preferiti: nella foto il bambino davanti pedala in sella alla sua bicicletta trascinando dietro di sé la bambina che lo tiene per il cappotto.  

Robert Doisneau amava immortalare la cultura dei bambini della strada e dei loro giochi, arrivando a conferire alle loro attività, seppur infantili, rispetto e serietà. Poi la seconda al centro è quella intitolata “Trois petits enfants blancs, parc Monceau, 1971”, in cui in primo piano c’è il monumento dedicato a Guy de Maupassant e sullo sfondo tre bambini con impermeabili bianchi ed infine, “Le chien a roulettes, 1977”, un cane con le ruote al posto delle zampe posteriori che sembra quasi attendere di essere spinto sul marciapiede.

Robert Doisneau, nato a Gentilly il 14 aprile 1912,
Bacio davanti all’Hotel de Ville -1950
si dedicò in gioventù allo studi della litografia e, dopo aver lavorato come assistente dello scultore André Vigneau, iniziò la sua carriera come fotografo industriale.

Negli anni della seconda guerra mondiale prese parte alla Resistenza, prima di dare il via una collaborazione con l’agenzia Rapho destinata a durare mezzo secolo.  
Nel 1947 ricevette il Kodak Prize, ma Robert Doisneau è ricordato soprattutto per i suoi scatti delle strade di Parigi, proprio come quelli ripresi oggi da Google.
Morì il primo giorno di aprile nel 1994 a Montrouge, un sobborgo a sud est della capitale francese, all’età di 81 anni. 



 Robert Doisneau diceva:
   "Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere."


lunedì 9 aprile 2012

Eadweard J. Muybridge





Oggi 9 aprile 2012 cliccando sull'home di Google al centro nel quadrato giallo, è possibile vedere un grazioso e divertente Doodle: si tratta dell’animazione di The horse in motion che risale al 1878. 
Google celebra così il 182° anniversario della nasacita di Eadweard J. Muybridge, mostrandone gli scatti colorati del cavallo da corsa e cliccando sopra il filmato si anima.

The horse in motion è realizzato con 24 fotogrammi scattati da 24 camere fotografiche che hanno immortalato un cavallo da corsa nel suo elegante galoppo. 

Muybridge, fotografo inglese (nato il 9 aprile 1830 e morto Kingston upon Thames, morto l’8 maggio 1904) fu un vero e proprio pioniere della fotografia del movimento, diventato famoso per la "cronofotografia".

Le ipotesi di Eadweard J. Muybridge
 Il fotografo inglese  con il Horse in motion ha voluto dimostrare che durante il galoppo, esiste un momento in cui il cavallo solleva contemporaneamente le quattro zampe da terra, riuscì a catturare ogni istante del galoppo, attraverso le 24 fotocamere posizionate lungo il tracciato della corsa e ciascuna veniva azionata da un filo fatto scattare dagli zoccoli del cavallo. Questa scoperta è stata una vera e propria rivoluzione nei dipinti e opere di pittori e scultori, dove di solito i cavalli venivano raffigurati in maniera diversa.

domenica 8 aprile 2012

La Pasqua




La  Pasqua non è solo uova di cioccolato e colombe, ma molto di più!
La Pasqua è la resurrezione di Gesù Cristo. Lui è morto su quella croce e . . .  poi è risorto per donare la Salvezza a me e a te! La Pasqua ci ricorda che Gesù è veramente vivo!

La vittoria sulla morte ebbe un costo molto alto per Lui: lasciare la gloria in cielo, prendere un corpo umano e morire in croce. Tutto questo per dare vita all'uomo peccatore, a me e a te. Credi in Gesù, nel suo sacrificio per te e sarai salvato!!!






sabato 7 aprile 2012

La Parabola in una scatola vuota


“Per domani”, disse la maestra ai bambini, “portate in una scatola di cartone qualcosa che rappresenta la Pasqua”.
Alcuni ragazzi sapevano che Giorgio era il bambino più timido della classe, che non parlava mai, e nella loro semplicità, non sapendo che con loro parole potevano ferirlo, cercavano ogni occasione per prenderlo in giro.
“Domani ci divertiremo molto, quando Giorgio porterà la sua scatola. Chissà cosa vi metterà dentro?”, disse uno dei bambini.
Il giorno dopo, gli alunni portarono le scatole di cartone e le appoggiarono sulla scrivania. Anche Giorgio portò la sua e la mise fra le altre.
La maestra aprì la prima scatola, e ne uscì una farfalla! 
“E’ mia, maestra, l’ho portata io!”, gridò Maria tutta emozionata.


Farfalle Butterflies




“Brava, Maria, che bell’idea hai avuto!” le disse la maestra. E la bambina fece un sorriso che le illuminò ancor di più il volto. “Vediamo cosa c’è nella seconda scatola!”, disse poi.
Era la scatola di Tommaso e conteneva una piccola pietra ricoperta di muschio.
“Bravo, Tommaso! Sì, il muschio rappresenta nuova vita”, disse la maestra “è stata un’idea molto originale.”
La maestra aprì la terza scatola e, nel vedere che era vuota, immaginò che si trattasse di uno scherzo. Alcuni dei bambini invece cominciarono a ridere, perché sapevano che quella scatola l’aveva portata Giorgio.
A quel punto Giorgio, con tutto il suo coraggio, gridò:
“E’ mia, maestra, è mia questa scatola! Rappresenta la tomba di Gesù che nel giorno di Pasqua era vuota, perché Gesù è risuscitato per dare vita a tutti noi!”.
La maestra e i bambini rimasero senza parole per la geniale trovata di Giorgio, e per il coraggio che aveva avuto nel proclamare quella verità!





“Il Signore è veramente risorto!” (Luca 24:34)



La leggenda del pettirosso


Mamma uccello, come ogni giorno,
lasciò nel nido i suoi piccoli
per andare a procurare loro il cibo.
Mentre era in volo,
vide sulla cima di un monte
tre croci e tanta gente.
Curiosa, si avvicinò
e sulla croce centrale vide inchiodato un uomo
con una corona di spine in testa : era Gesù.
Fu presa da tristezza nel vedere tanta cattiveria
e cercò il modo di alleviare una sofferenza così grande.
Si posò allora vicino alla testa di Gesù
e col becco cercò di staccare la spina più grande.
Ci riuscì, ma il suo petto si macchò di sangue.
Tornò al nido,
raccontò ai figli la triste visione e,
mentre li abbracciava,
macchiò di rosso anche il loro petto.
Da quel giorno in poi,
quegli uccellini si chiamano "pettirosso".




venerdì 6 aprile 2012

Il sole ed il vento




Il sole ed il vento discutevano su chi fosse il più forte dei due. Allora il vento disse al sole: “Vedi quell’anziano signore avvolto nel mantello? Scommetto che riesco a fargli togliere il mantello in meno tempo di te!”
Detto ciò, cominciò a soffiare, mentre il sole si nascose dietro a una nuvola.
E soffiava, soffiava sempre con più forza, in tutta la sua furia, fino a trasformarsi quasi in un ciclone; ma, quanto più soffiava, più il mantello si arrotolava attorno all’uomo.
Alla fine datosi per vinto, si calmò.
Il sole, allora, uscito da dietro alla nuvola, sorrise benignamente all’anziano signore. Non passò molto tempo, che l’uomo, riscaldato dal tepore del sole, si tolse il mantello.
In tal modo il sole dimostrò al vento che la soavità e l’amore degli abbracci, sono più potenti della furia e della violenza”.

Questo racconto vuole farci riflettere sul fatto che spesso vogliamo cambiare gli altri con la forza del nostro carattere. Eppure, a volte, basta un semplice gesto d’amore, un sorriso o un abbraccio per abbattere i pregiudizi, o per togliere delle idee sbagliate che qualcuno si è fatto sul nostro conto. Se seguiamo l’esempio del sole, e non quello del vento, allora vedremo tanti risultati positivi nella nostra vita e in quella degli altri intorno a noi!
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