venerdì 25 novembre 2011

La mia Perla


Questo batuffolino grigio è la mia Perla da piccola, 1 mese di vita.








Quì in questo video la sto facendo giocare con il mio ciondolo del cellulare . . .







E in questo va in giro a perlustrare la stanza . . . molto buffa ma bella!

Double trouble






Double touble significa "doppia preoccupazione". Molto divertenti i film in bianco e nero di Simon's cat!
E questo mi ricorda tantissimo quando con la mia mamma, il 30 maggio 2010, si andò a prendere quel piccolo batuffolino grigio della mia Perla, che aveva 1 mese solo. Come era piccola !!! Mi ricordo che non fu tanto bene accolta dall'altra gatta, Priscilla, più grande di 17 anni. La mia Perla adesso ha quasi un anno e sette mesi

Eh sì, infatti . . . doppia preoccupazione!








mercoledì 23 novembre 2011

Stanislaw Lem: quando la fantascienza diventa gioco


Oggi, 23 novembre 2011, Google celebra il 60° anniversario della prima pubblicazione di Stanistaw Lem. Il logo di Google,  si è trasformato in un gioco, animato e fantascientifico che fa diventare matti chi prova a cercare le soluzioni . . .  e con me ci è riuscito!
Ma chi era Stanislaw lem? E’ uno scrittore, filosofo e medico polacco nato a Leopoli il 12 dicembre 1921 e morto a Cracovia il 27 marzo 2006.
Con questo logo ci si gioca e ci si diverte! Infatti, attivando il doodle, si viene inseriti in una vera e propria storia dove sarai tu a salvare il personaggio che vedi in bianco e nero.
Stanislaw, che da prima si dedicò allo studio della filosofia e dopo decise di seguire la strada del padre, iscrivendosi alla Facoltà di Medicina di Leopoli, dovette abbandonare gli studi a causa della seconda guerra mondiale e dell’occupazione nazista. Però ricevette numerosi premi: nel 1973 in Polonia ebbe il prestigioso “ Premio di Stato”; nel 1976 il “Grand Prix” al terzo Congresso Europeo di Fantascienza tenutosi a Poznań. Ma le riconoscenze per la sua bravura non terminano qui. Nel 1977 infatti venne candidato dalla Polonia al premio Nobel per la letteratura e fu riconosciuto cittadino onorario dalla città di Cracovia.
Google vuole dunque ricordare, Stanislaw Lem, considerato uno dei maggiori scrittori polacchi. Ma Lem è anche uno dei più influenti scrittori di fantascienza contemporanea non angloamericana.
Il suo più grande capolavoro è Solaris. Un romanzo che ha ispirato il regista sovietico Andrej Tarkovskij. Nel 1972 infatti viene alla luce un film di grande successo.
Altra grande opera è la Cyberiade (logo di oggi Cyberiada, Marcos y Marcos). La Cyberiade costituisce una delle più grandi raccolte di racconti fantascientifici di tutti i tempi.
Lem nei suoi racconti decide di parlare principalmente di due costruttori Trurl e Klapaucius e delle loro invenzioni e avventure nello spazio. La storia tratta diverse tematiche: dalla fatascienza alla filosofia, dall’ingegno umano alla forza distruttrice delle macchine e dunque della ribellione dei robot nei confronti dei loro creatori. Nella piccola parte di storia che vediamo nel logo di Google potete infatti ammirare i due robot super intelligenti creati appositamente.
Per risolvere la storia non dovrete far altro che rispondere a qualche piccola domanda di matematica facendo bene corrispondere le linee grafiche.

La soluzione del gioco 
Ma per capire bene la storia bisogna vedere come risolvere il gioco del doodle di Google.
Si incomincia vedendo un omino, pensieroso, che cammina verso destra e se provate a ciccare  con il mouse sul punto interrogativo, vi appare una schermata dalla grafica molto carina, in cui è riportato “Stanislaw Lem 60° anniversario della pubblicazione . . . creazione dedicata alle illustrazioni di Cyberiade di Daniel Mroz”. Poi vedi scendere dall’alto un pulsante, ed è proprio dal pulsante play, presente sul quadrato tenuto dall’uccellino, che si manda avanti la storia. Una volta schiacciato il pulsante, l’omino si muove e nel fumetto si vede quello che sogna, cioè realizzare un robot, ma dovrai aiutarlo tu a costruirlo.(Fig. 1)

Fig. 1

 
Dopo si materializza un gigantesco Robot che, ti chiede la soluzione del primo quesito: 2+2= (Fig. 2)


Fig.2

Ma è facile, 4 è la soluzione, basta cliccare sulla freccia che va verso l’alto sul suo addome, precisamente 7 volte (se noti è lo stesso numero che appare sulla pancia del robot), aspettare che appari il 4 e dare l’ok dal pulsante tondo.
Fig.3

Dopo, un secondo calcolo, un po’ più difficile, non per la somma, ma perchè compaiono numeri inesistenti: 1+2=
(Fig. 3) Devi spingere le quattro frecce in modo da modificare il numero digitale, andando per tentativi. Attenzione, appare anche “E” che inganna l’occhio potrebbe sembrare il 3 ma ovviamente è sbagliato. Se dai l’ok l’omino molto buffo, annuisce con la testa e ti ricorda: “1+2=3”. 



Fig.4


Il terzo quesito: 1+1= è il più difficile, ogni tasto consente di visualizzare una stanghetta che forma il 2. Io ci sono impazzita! Ma perché ero concentrata solo sulle 4 frecce a destra, non avevo visto che ce ne erano anche sopra  e sotto il display. Molto pazientemente arrivi alla soluzione.(Fig. 4)

Il nostro protagonista va avanti e continua a sognare il suo robot. A questo punto compare un altro macchinario con una sorta di grafico al suo interno. Il protagonista ci suggerisce la forma che dobbiamo visualizzare (fig. 5)

Fig. 5


Con le frecce facciamo apparire il grafico più lineare. Questo è facilissimo le linee devono coincidere perfettamente, basta selezionarle dalla freccia e vedere dal display della macchina.
Dopo ne compare un secondo. Riselezioniamo entrambi in modo che coincidano. Stesso discorso con il terzo grafico. Notate che dovete tornare sui precedenti grafici per visualizzare sempre quello di forma lineare più adatto (vedi fig. 6). Anche qui andando un po’ a tentativi si arriva alla soluzione.


Fig. 6
 Arrivati alla soluzione si clicca sul riquadro e si accede ad un altro giochino da risolvere, forse il più facile. Si deveve far saltare il robot sulla piattaforma semovente (Vedi fig. 7). La difficoltà sta nel capire esattamente il momento in cui farlo saltare, ma solo con un paio di tentativi si riesce a capire il meccanismo. Si può spostare il cannone verso destra o sinistra per aiutarci. L’ideale è spingere il pulsante quando la base è leggermente alla destra o alla sinistra del cannone. Per l’ultimo salto sarà necessario spostare il cannone tutto sulla sinistra. Si schiaccia solo quando si vede comparire la base.



Fig.7


Il logo va ancora avanti e compare un gatto al nostro fianco. Ho provato a toccarlo con il mouse e il gatto scappa! Che buffo . . .  ma finalmente siamo alla fine!
 Il nostro robot viene creato. E’ maestoso e campeggia sul logo Google. Compare anche un nostro personaggio alla nostra destra. A questo punto schiacciate il bottone centrate. Il robot si anima (vedi fig. 8).




Fig.8

L'uomino gli chiede un sacchetto e lo ottiene dal robot. Poi gli chiede un altro oggetto simile a un disco e lo ottiene. Infine il nuovo personaggio alla nostra destra gli chiede qualcosa di inimmaginabile: il quadro inizia a tremare, scappa il gatto, scappano i personaggi, il robot esplode e resta il nulla. E’ la distruzione dell’universo. 

Ci siete riusciti? Non ancora? Provateci, ne vale la pena. Un logo che certo resterà nella storia dei Doodle per fascino complessità e divertimento.


Lo scrittore polacco aveva 84 anni quando è scomparso a Cracovia, città nella quale abitava da molto tempo. Non scriveva romanzi dal 1987. I suoi romanzi sono stati tradotti in ben 40 lingue. Lem ha venduto più di 20 milioni di copie.

















venerdì 18 novembre 2011

Louis Daguerre: il papà del "Dagherrotipo"



Google oggi, 18 novembre 2011, fa il bis con un altro Doodles, ma questa volta dopo Giò Pomodoro, celebra il 224° anniversario della nascita di Louis Daguerre, il papà del "Dagherrotipo", personaggio altrettanto impotante della nostra storia.

Louis-Jacques- Mandè Daguerre, nato a Corneilles-en- Prisis il 18 novembre 1787 e morto a Bry-sur-Marne, il 10 Luglio 1851, fu un'artista e chimico francese, ma è passato alla storia per aver inventato e probabilmente cambiato per sempre la storia della fotografia.  Louis Daguerre, che ha infatti inventato il processo fotografico chiamato "dagherrotipo", trascorse i primi anni della sua vita a Orléans.
 Figlio di genitori lavoratori, suo padre era impiegato nella tenuta reale, muove i suoi primi passi facendosi assumere per gli allestimenti dell’Opéra de Paris. Per Louis sono anni ed esperienze importanti, perchè è qui che capisce molti trucchi nell’ambito del disegno e della scenografia.
Importante anche la sua esperienza negli anni in cui diventa allievo di Pierre Prévost, il  primo pittore francese che si è avventurato nel complicato campo dei panorami.
Con il trascorrere degli anni affina la sua arte e diventa un pittore e uno scenografo teatrale. Ma inizia a diventare davvero celebre quando inventa l'impiego a teatro del "diorama", una specie di fondale dipinto con l'aiuto della camera oscura. su questo sfondo prova a proiettare luci e colori di intensità diversa. E' un vero successo, perché il risultato è molto suggestivo, e questo gli procura molta fama nell'ambiente, dal momento che il suo modo di lavorare lo rende unico nel panorama teatrale.

 E' solo a partire dal 1824 che Louis inizia a sperimentare nuove tecniche in modo da riuscire a fissare l’immagine ottenuta attraverso la camera oscura. In questa attività diventa fondamentale per lui, il rapporto con Joseph Niépce, con cui si scambia risultati, pareri e opinioni importante. Purtroppo, non riuscirà subito con il suo collega a raggiungere risultati significativi, ma solo sei anni dopo la morte di Niepce riuscirà a mettere a punto la tecnica che poi verrà ricordata con il suo nome: la dagherrotipia.
La tecnica verrà poi presentata al grande pubblico solo nel 1839: sarà merito dello scienziato François Arago che la presenterà in due diverse sedute pubbliche all’Académie des Sciences e dell’Académie des Beaux Arts.
Louis riuscirà in vita a godere della sua invenzione e del successo giustamente tributatogli. Questo grazie al fatto anche la sua invenzione, una volta comunicata a tutti, gli varrà una pensione vitalizia. Certo un riconoscimento minimo rispetto all’importanza di ciò che aveva fatto. Louis Daguerre è stato un pioniere la cui invenzione ha poi costituito la base dello sviluppo della fotografia futura, e per questo oggi Google gli dedica il suo Doodle.

Chissà se domani Google ci regala un terzo Doodle ?!?
Non c'è due senza tre e . . . 
  




Giò Pomodoro



Giò Pomodoro, famoso scultore italiano, avrebbe compito 81 anni,  ricordato ieri -17 novembre- da Google con un Doodle "scarabocchio".

Devo dire che non è proprio carino eh . . . Giò Pomodoro, nato nel 1930 a Orciano di Pesaro, è uno dei più grandi scultori astratti a livello mondiale. 
Il Doodle di oggi vuole proprio ricordare Giò Pomodoro e le sue opere. L'artista scompare a Milano, nel suo studio, il 21 dicembre del 2002.
Giò Pomodoro (1930-2002)
Già a partire dal 1955, collaborando anche con il fratello maggiore Arnaldo e con artisti del calibro di Piero Dorazio, Gastone Novelli, Giulio Turcato, Tancredi Parmeggiani, Achille Perilli e Lucio Fontana, presentò delle opere al Gruppo Continuità, che vedeva la partecipazione di critici come Guido Ballo, Giulio Carlo Argan, e Franco Russoli.. Più tardi però si staccò da questi artisti e si diresse incontro a un pensiero di "rappresentazione razionale dei segni". Egli si dedicò attivamente alla ricerca scultorea, partendo giovanissimo con le prime esperienze informali sul segno, per approdare ai grandi cicli sulla materia e il vuoto - Superfici in tensione e Folle - e sulla geometria - Soli, Archi e Spirali.
Giò Pomodoro - Terra sole bronzo (1957)
Giò Pomodoro iniziò ad esporre dagli anni 50′ aderendo al modello dell’arte “informale”, distinguendosi per il rivoluzionario utilizzo di materiali come la stoffa o la gomma. A quel tempo abbasstanza sconosciuti.

Opere più famose: la Bandiera per Vladimiro riferita al poeta Majakovskij; lavori ispirati al governo di Salvador Allende; l’omaggio ad Antonio Gramsci. E come spiega wikipedia: " Predilesse ampie aree fluttuanti in bronzo e grandi blocci scolpiti nel marmo o squadrati con rigidezza nella pietra. In queste opere solitamente si aprono degli spazi vuoti che lasciano irrompere la luce del sole. Il sole, infatti, è spesso il soggetto delle sue opere (anche se non viene rappresentato esplicitamente) a cui sono legati dei precisi significati ideologici dell'autore".
Sembra infatti che la scritta Google venga attraversata dalla luce del sole, come in una delle sculture di Giò Pomodoro.





giovedì 17 novembre 2011

Lezione di Patty: Il punto nodini

Tutta questa lezione dedicata al "punto nodini". Forse qualcuna di voi non lo conosce, ma con questa lezione potete realizzare un lavoro al punto nodini partcolare.

Come si usa il punto nodini.
Si usa per ricamare un piccolo particolare del disegno, come un occhio, o il bottone di un fiore.

(Fig. 1)
Si inizia uscendo con l'ago sul diritto del lavoro. Tenete il filo sulla sinistra, (vedi fig. 1) avvolgetelo intorno all'ago tre o quattro volte. Puntate l'ago nelo stesso foro di uscita.
tenete fermi con l'unghia del pollice sinistro i fili avvolti, uscite con l'ago sul rovescio.


(fig. 2)

Fate scorrere il filo fino a quando sul diritto rimane soltanto il nodino, ma non tirate oltre per non farlo scomparire sul rovescio (vedi fig. 2).

Poi dove applicarlo sta alla vostra fantasia e creatività . . . 

Ecco, finito! C'è più voluto a spiegarlo che a farlo!
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

GRAZIE DELLA VISITA !

GRAZIE DELLA VISITA !
Iscriviti al mio Blog ed io sarò felice di ricambiarti